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La struttura di gestione del sistema

Un sistema di mobilità ciclistica così concepito deve comprendere una struttura che svolga il ruolo di responsabilità nell’attuazione del piano e di gestione operativa del sistema stesso, coordinando i diversi soggetti istituzionali che interverranno nell’attuazione, nella gestione e manutenzione della rete e dei servizi e nella promozione della mobilità ciclistica. In questa prospettiva è importante la regionale (o di altro ente territoriale) istituisca un Ufficio della Mobilità Ciclistica a cui demandare i compiti di cui sopra.
Le competenze strategiche e la struttura dell'Ufficio della Mobilità Ciclistica Regionale sono ancora in fase di definizione. Un indirizzo alla costruzione di questa struttura può essere desunto dalle indicazioni inserite nella proposta di Legge Nazionale della Mobilità Ciclistica (2305 del 16.4.2014), che prevede l'assolvimento dei seguenti compiti:

 

Verifica del rispetto degli obiettivi annuali di sviluppo del trasporto ciclistico.

Rilevazione e monitoraggio dell’estensione delle reti urbane ed extraurbane di itinerari ciclopedonali e di piste ciclabili.

Predisposizione di un sistema informativo concernente l’infortunistica stradale mediante il monitoraggio e lo studio analitico degli incidenti che coinvolgono i ciclisti, allo scopo di individuare gli interventi necessari ad accrescere la sicurezza del trasporto ciclistico.

Predisposizione della formazione e dell’aggiornamento di dati di input per il sistema informativo territoriale, classificando le ciclovie per tipologia e per qualità.

Studio e individuazione delle politiche e delle forme di incentivazione utili per lo sviluppo della mobilità ciclistica, con particolare riguardo ai servizi a supporto di tale modalità di trasporto e alla sua integrazione e interconnessione con le altre modalità e con gli altri servizi di trasporto, stradale, ferroviario e di navigazione interna, marittima e aerea, anche in termini di eliminazione di ostacoli e di barriere all’accessibilità e di fruizione del servizio di trasporto intermodale.

Organizzazione di iniziative di rilevanza regionale per la promozione dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto urbano ed extraurbano.

Promozione di appositi corsi, anche mediante convenzioni da stipulare con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, per l’educazione dei giovani all’uso della bicicletta, alla mobilità ciclistica e all’integrazione modale tra la bicicletta e gli altri mezzi di trasporto pubblico e collettivo.