Sardegna Ciclabile

Piano Regionale della mobilità ciclistica

Uno strumento strategico per promuovere l’uso della bicicletta e valorizzare il territorio regionale

Il Piano Regionale della Mobilità Ciclistica (PRMC) è nato per promuovere l'uso della bicicletta in Sardegna attraverso un sistema di mobilità ciclistica diffusa a livello regionale.
Ha individuato i percorsi ciclabili connessi tra loro a formare una rete regionale che consentono a chi usa la bicicletta, per turismo e svago, di viaggiare in Sardegna spostandosi dai luoghi di arrivo (porti e aeroporti) per raggiungere i più importanti beni naturali, paesaggistici, culturali, storici.

Oltre ai tracciati, il PRMC ha definito le componenti del sistema con un sistema di interscambio tra biciclette e altri mezzi di trasporto, le aree di sosta e i servizi per i ciclisti, oltre a fornire indirizzi per la realizzazione di reti ciclabili urbane ed extraurbane e per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti.
Infine, il piano fissa la necessità di porre in atto azioni di comunicazione, educazione e formazione per promuovere la mobilità ciclistica.

Standard qualitativi

per una rete moderna e accessibile

Riconoscibilità
Lungo gli itinerari il ciclista è in grado di percepire e leggere facilmente il percorso e il disegno complessivo del sistema
Continuità
Il tracciato e delle sue componenti sono definiti in modo omogeneo, sia attraverso la definizione di un carattere proprio e identificabile sia mediante l’integrazione con servizi puntuali, reti e percorsi ciclabili locali
Attrattività
È garantita un’attrattività di tipo trasportistico, ambientale, culturale e paesaggistico raccontando il territorio e la sua storia
Sicurezza
Nella progettazione delle componenti è posta particolare attenzione alla definizione di soluzioni tecniche che perseguano i minori rischi e la maggiore sicurezza per l’utente
Impostazione integrata
La rete è progettata tenendo conto delle interazioni con il contesto economico territoriale, ambientale, urbanistico e trasportistico nel suo complesso
Confortevolezza
Ogni itinerario è progettato mediante soluzioni tecnico-costruttive che lo rendono confortevole, ovvero, che non richiedano al ciclista uno sforzo fisico elevato

Un
Approccio sistemico

Sistema di Mobilità Ciclistica

Affinché la mobilità ciclistica possa realmente generare un impatto significativo sul territorio e sulla qualità della vita delle persone, è necessario un approccio strutturato e coordinato, sviluppando un Sistema di Mobilità Ciclistica in grado di garantire continuità, accessibilità e integrazione con le altre modalità di trasporto. Alla base di questo sistema ci sono un insieme di infrastrutture, politiche mirate e iniziative di sensibilizzazione, che creano le condizioni ideali affinché l’uso della bicicletta diventi una scelta pratica, sicura e conveniente per tutti.

Per questo motivo, l’approccio adottato nella progettazione è stato sistemico e multidisciplinare, allineato alle strategie di sviluppo locale e perfettamente integrato con il turismo, i trasporti pubblici e le politiche di sostenibilità ambientale. Solo attraverso questa visione d’insieme è possibile costruire una rete ciclistica efficiente, sicura e realmente funzionale alle esigenze delle comunità. In particolare, sono state definiti i primi passi per un’infrastrutturazione sociale (soft) e delineati gli elementi dell’infrastruttura fisica (hard).

Coinvolgere le comunità locali e le associazioni per creare una visione condivisa.

Favorire l’integrazione della rete nazionale con gli altri itinerari e con gli altri mezzi di trasporto.

Favorire una presenza ecologica degli utenti nel territorio, limitando le emissioni di CO2.

Salvaguardare e valorizzare il patrimonio paesaggistico, culturale e architettonico.

Sviluppare attività locali, come ospitalità e servizi, legate agli itinerari ciclabili.

Valorizzare il turismo locale e rurale, creando percorsi accessibili ai diversi tipi di ciclisti.

Immagine coordinata

Oltre a definire gli itinerari e le caratteristiche costruttive, il progetto pone particolare importanza nella creazione di un’identità visiva che permetta ai ciclisti di riconoscere facilmente il percorso, per orientarsi ed interpretare i caratteri dei luoghi attraversati.

Gli interventi proposti rispettano infatti un insieme di colori, materiali, tecniche costruttive negli arredi (pannelli informativi, portabiciclette, fontanelle, cestini dei rifiuti, sedute, paline informative) e nella segnaletica. Questo rende il progetto integrato nell’ambiente circostante,  e consente una lettura chiara, univoca e unitaria da parte dei ciclisti.

Il logo

Lo studio del logotipo nasce con l’obiettivo di promuovere il Sistema di Mobilità Ciclistica della Regione Sardegna. Disegnato da Stefano Asili e ulteriormente valorizzato da Alessandro Cortes, è la stilizzazione di tre “anelli” del pignone parte fondamentale della trasmissione della bici.
La sua forma circolare lo rende particolarmente adatto a simboleggiare un circuito, un insieme che collabora per creare una sinergia. Le sue parti sono uguali nella forma ma diverse nel colore, a esprimere il valore della diversità all’interno di una comunità paritaria. La forma di ogni elemento, di ogni dente del rocchetto, richiama il nuraghe, elemento costante del paesaggio della Sardegna più autentica. Una tessitura circolare che richiama visivamente i cesti della tradizione, in un passaggio di scala da un cerchio all’altro che può essere letto come espansivo o introiettivo: da una parte l’apertura verso il mondo, dall’altra la curiosità dell’approfondimento e il piacere della scoperta.

Posizionato al centro dei cerchi, lo stemma sardo fornisce un’immediata riconoscibilità del progetto, creando un valore aggiunto per la promozione della rete ciclabile come “prodotto turistico” anche su scala internazionale.

Il logo della Ciclovia della Sardegna, è una declinazione del logo principale con la rimozione di uno dei cerchi del pignone. La scelta di mantenere solamente due “anelli” deriva dalla conformazione del tracciato della stessa ciclovia che si compone di un percorso ad anello principale di estensione regionale, identificato nell’anello del pignone più esterno.